DIMMI CHE PANE MANGI E TI DIRO' CHI SEI!
Quando diciamo panino, spesso e volentieri pensiamo all’ “imbottitura” che dovrebbe avere.. Mangiare un panino è un po’ come svelare la propria identità, qualcosa tipo “dimmi che panino mangi, e ti dirò chi sei”. Tanto che, anche nei locali con i menù più lunghi, con le associazioni più infinite di ingredienti, ci sarà sempre chi chiede una “variante”. Senza rucola, con maionese, poco tonno, ma lo speck non c’è?
L’errore però è non considerare le moltissime varianti del “contenitore” dell’ “imbottitura”, del pane. Che spesso è trascurabile, tanto che un paninaro non si sentirà mai chiedere di cambiare il francesino con il pane arabo o la michetta con uno sfilatino.
Ma sapete quante varianti di pane, sconosciute ai più, esistono al mondo? E, senza andare troppo lontano, nella sola Italia? L’Italia, lo sappiamo, è famosa per le particolarità del suo territorio, che passa dalla montagna, alla collina, alla pianura, al mare spesso senza che ce ne riusciamo veramente ad accorgere. E con questo si porta dietro quelle tradizioni culinarie di prodotti e piatti tipici che variano veramente da comune a comune e che rendono il Bel Paese la meta perfetta per “mangiare bene”.
Ma avete mai pensato che queste tradizioni riguardano anche il pane? Esiste un’associazione, Città del Pane (www.cittadelpane.it), volta al riconoscimento e alla valorizzazione di tipologie specifiche di pane legato al territorio. 50 comuni, 15 regioni, e tantissimi tipi di pane diversi, per forma, modalità di cottura, tipologia di farina, di lievito e di lievitazione, di spessore della crosta, di colore della mollica. Solo per citarne alcuni:
Pane di Matera, fatto esclusivamente con semola di grano duro, forma a cornetto, crosta di 3 millimetri e mollica color giallo paglierino;
Pane Cafone, fatto con semola rimacinata di grano duro, con la crosta croccante e la mollica morbidissimo;
Pane casereccio di Lariano, fatto con farina di grano tenero semi integrale, con lievito madre e un pizzico di lievito di birra, cotto su fascine di castagno;
Pane casereccio di Montelibretti, ha la forma rotonda a pagnotta o a filone, crosta dorata e pasta bianca;
Pane con le olive bianche e nere, tradizionalmente fatto lievitare sotto panni di lana;
Pane con le patate;
Pan da cool, è un pane bianco arricchito di colostro (da qui “cool”), che lo rende dolce, ricco di proteine e facilmente digeribile;
Pan di segale, morbido e di colore scuro, fatto con farina di segale;
Pan méino, un pane dolce fatto con farina di grano, farina di mais e farina di miglio;
Pane comune;
Pane di riso, ideale per i celiaci;
Pane mistura, 70% farina di mais e 30% farina di frumento, croccante ma molto morbido;
Pane votivo, grosse ciambelle decorate che fanno parte della tradizione della festa di San Paolo nella provincia di Siracusa;
Pane di Canale Monterano, fatto con farina scelta dal grano di Canale, lievito naturale acido, acqua sorgiva e niente sale;
Pane di Pasqua di Borgopace, arricchito con lardo soffritto, pepe e zafferano;
Pane di Triora, preparato con farina 1, farina di grano saraceno e crusca.
E voi, che pane scegliereste per il vostro panino?