TRA LA PRODUZIONE E LA DISTRIBUZIONE DI PANE...UNA SOLUZIONE CONTRO LO SPRECO!
Il ciclo della produzione, distribuzione e smaltimento del pane è un processo che vede coinvolte diverse parti che operano in modi differenti.
La produzione, per mano di panificatori o di reparti interni alla grande distribuzione, sempre meno si affida ai lunghi tempi naturali della lievitazione madre (che richiede dalle 14 alle 17 ore di lievitazione e lavorazione prima dell’infornata) a vantaggio di metodi più “industrializzati” che permettono una produzione più rapida, non meno buona, anche se meno duratura (il pane prodotto con lievitazione breve tende a indurire in tempi molto rapidi).
La distribuzione, poi, avviene per il 35-40% delle vendite di pane attraverso la GDO che, in parte, si affida proprio ai panificatori e, in parte, è riuscita a internalizzare il processo di produzione o di doratura di pane surgelato.
Il problema che sorge non di rado nasce nel momento in cui, a fine giornata, il pane avanzato diventa “per legge” un rifiuto, impossibile da “riciclare”, da “svendere” o – addirittura – da regalare.
Secondo un recente studio della Coldiretti, pubblicato dal Corriere della Sera, lo scarto tra la produzione e la vendita di pane, produce un invenduto di circa 13 quintali di pane al giorno.
Senza indagare oltre le motivazioni che portano a questi risultati, che vedono contrapposte con diverse ragioni proprio la parte produttiva e quella distributiva, il Corriere della Sera, nella sua rubrica dedicata a Expo, segnala un Ente che è appena nato proprio per combattere gli sprechi in questo senso con una soluzione geniale. Last Minute market, spin off accademico dell’Università di Bologna, diretto dal professor Segrè, mette in contatto panificatori ed enti interessati al reperimento di alimenti di scarto (piccole associazioni locali, associazioni no profit come il Banco Alimentare) proprio..all’ultimo minuto, prima che diventino “merce avariata”.
Un modo senz’altro interessante perché si possa mangiare qualche panino in più..!