La parte per il tutto
Michetta col prosciutto cotto. Il primo morso dato d’istinto, appena varcata l’uscita della gastronomia vicina a casa, all’ora della merenda. Per poi assaporare piano il resto, e riscoprire ad ogni boccone la sapidità, la cedevolezza del salume e la piacevole consistenza del pane.
Quella sensazione di piacere puro, di semplice appagamento del gusto precede da sempre ogni mio ricordo legato al cibo. Forse è per questo che ‘pane e prosciutto’ rimane uno dei miei piatti preferiti. E forse è per questo che, per caso o per fortuna, il panino ricorre anche nella mia vita professionale come un segno, un simbolo.
Quella che è l’espressione primordiale del ‘piatto’, diventa il modo più immediato di nutrimento, e spesso anche il più soddisfacente.
E’ da qui che partiamo, per raccontare l’universo variegato del panino italiano, in questo nuovo magazine che ha l’ambizione di indagare - attraverso questo - l’ambito ben più ampio dell’alimentazione e della cultura gastronomica del nostro Paese.
Semplicità e composizione.
Sono queste le prime due parole che mi vengono in mente, quando penso ad un panino.
Ed è con queste due parole in testa che ho immaginato la struttura editoriale di questa testata giornalistica, che vuole raccontare l’universo che sta sopra, sotto, dentro e fuori a questo gustoso oggetto del desiderio gastronomico italiano.
Le sezioni in cui abbiamo diviso il nostro lavoro sono dunque quattro: e ciascuna racconta una delle componenti alchemiche che fanno di alcuni singoli elementi una straordinaria composizione.
Fuori: Il mondo del panino, dell’alimentazione, il contesto nel quale si colloca questo pezzo significativo dell’alimentazione contemporanea.
Sopra: il pane e tutte le sue varianti, il ‘contenitore’ del companatico, il nido che raccoglie. Ma anche le farine e le tecniche usate per prepararlo.
Dentro: i prodotti, i produttori, le ricette e la maestria che servono per preparare un autentico panino italiano.
Sotto: Il design del panino. Come si serve, dove e con che strumenti.
Saranno poi quattro i blog ospitati dal magazine, ciascuno con una propria identità specifica.
Pensare Mangiare: il blog del professor Alberto Capatti, che ci permetterà di capire meglio il mondo contemporaneo dell’alimentazione.
L’analista, di Ludovica Amat, che ci racconterà i personaggi che ruotano attorno a questo argomento, attraverso otto domande molto efficaci per capirne lo spirito.
CONdiVISIONI, il blog che lascerà spazio ai pensieri e alle riflessioni dell’Advisory board dell’Accademia del Panino italiano. Un gruppo di professionisti provenienti da vari ambiti e con differenti esperienze, in grado di fornire una panoramica completa sul mondo del cibo, attraverso la chiave di lettura del panino.
PROfessione panino: una panoramica sul mondo professionale, per analizzare e capire come il panino può diventare una chiave di sviluppo e di lavoro, dedicato a chi è già nel settore ma anche a chi vuole avvicinarsi a questo mondo in maniera consapevole.
Naturalmente, il magazine ha una declinazione sui social network, e ci troverete attivi e pronti a dialogare con voi anche lì, su FB TW e IG, dove speriamo di costruire un bel confronto con tutti gli appassionati del panino.
Un grazie particolare a chi ha lavorato con me a quest’avventura, a Barbara Rizzardini, a tutta la Redazione e all’Editore, che ha iniziato a costruire questo progetto tanto tempo fa e adesso che inizia a vederne i primi frutti condivide con noi un entusiasmo e una passione inarrestabili.
Buon panino a tutti, e che sia italiano!