Pane al Pane. Un percorso tra storia, arte e tradizioni.
Ha qualcosa di sacro e di straordinario, di poetico e di meraviglioso, solleva stupore, meraviglia ed esclamazione e sollecita il gusto già al suo apparire fragrante e profumato, bello da vedere. È il pane, il cibo più essenziale e insostituibile.
Si chiama "Pane al Pane" una festa in sua celebrazione che si è svolta nel mese di maggio a Montemagno, un paese del Monferrato astigiano, una festa che non è altro che la conferma di quanto il pane si inserisca in una storia vetusta quanto longeva, in cui riconosciamo le nostre radici più profonde e vediamo la nostra storia come attraverso una lente di ingrandimento. Perché il pane ci lega alla nostra terra, alle nostre tradizioni, alla nostra cultura, e rappresenta la nostra personale sensibilità. Perché il pane è anche un simbolo, oltre che il cibo per eccellenza.
Nell'antichità, presso gli antichi Egizi, era considerato alla base dell'alimentazione mentre presso i Greci era una focaccia schiacciata tipo pita ancora oggi diffusa in Grecia e considerata oggetto di culto che, innestandosi nella mitologia, veniva rappresentato da una divinità femminile, Demetra, madre Terra o dea del pane. Per i Romani invece, il pane, soprattutto di farro (panis farreus) era l'espressione della ritualità del symposio.
Con l'avvento della cultura cristiana, il pane assume il significato teologico che lo lega all'eucarestia il cui valore trascendente lo ha tramutato in panis angelorum. Mangiare il pane acquista una ritualità sacra, diventa cibo spirituale, da digiuno, poiché equivale a 'mangiare Dio', e per questo motivo compare nelle tavole dipinte con cene mistiche, cene in Emmaus ed ultime cene. Nel mondo nordico, Brueghel il Vecchio a fine '500 ha rappresentato nelle sue imbandigioni di feste popolari pani e focacce in grande abbondanza che dovevano scagionare dalla carestia e dalla miseria. Il pane doveva essere il simbolo del benessere opposto alla fame, della ricchezza opposta alla povertà e del carnevale opposto alla quaresima.
Un pane particolare, a forma di nodo di Salomone, uno dei primi simboli che dal mondo pagano si è riflesso nei secoli successivi, possiede una memoria storica persa nel tempo e pur ancora molto forte, che ha dato vita a un pane tipico molto diffuso ancora attualmente nel cuore dell'Europa, soprattutto tra Germania, Francia e Svizzera, il bretzel. La sua forma, a intreccio continuo pare possa esprimere in sintesi il complesso concetto della sapienza, del tempo continuo e inarrestabile della tradizione che consegna alla storia il suo sapere. Presente nelle nature morte barocche nordiche, sbocconcellato o intero, il bretzel traduce in termini visivi la potenza di un simbolo commestibile, la cui energia tramandata da un tempo lontano permane a tutt'oggi, sopravvivendo nelle più attuali sagre di paese e negli street food, ma anche nei supermercati essendo persino entrato nella produzione industriale e quindi nella grande distribuzione.