That’s Panino e Italian Sounding
Se leggete questo articolo alle 9 del mattino o alle 23 non è la stessa cosa. Nel frattempo, come ogni giorno, 147 milioni di euro di generi alimentari sono stati acquistati nel mondo grazie al fenomeno dell’ITALIAN SOUNDING. Si tratta di prodotti sapientemente denominati con un nome che richiama le eccellenze della nostra penisola che nulla hanno davvero a che fare né con la Penisola né con le sue eccellenze. Ecco allora, come avverte Anna Battaini sul Sole24Ore, il Parmesan spopola negli States, il Regianito in Argentina, il Parmesao in Brasile, per non parlare del Barollo, del Monticin, del Vinoncella o di un bel Parma Salami prodotto in Messico, del pesto ligure che viene dalla Pennsylvania... e via così fino a raggiungere la cifra annuale di 54 miliardi di euro, assai più del doppio di tutte le esportazioni agroalimentari italiane che arrivano a circa 23 miliardi di euro (fonte: Ufficio Italiano Brevetti e Marchi). Insomma, basta meno del profumo italiano, è sufficiente un nome di fantasia che richiami l’arte culinaria e produttiva italiana, magari anche accompagnata dalla diffusione in rete di appositi kit per prodursi i più famosi formaggi italiani e, naturalmente, il wine kit per innaffiarli col vino… italian sounding. Certo occorrono tutele da parte dell’Unione Europea e soprattutto accordi che quest’ultima deve pretendere dal WTO, l’Organizzazione Mondiale del Commercio. Il che non è facile perché gli interessi a livello europeo non sono poi così comuni… Ma è anche questione di cultura e conoscenza! Far conoscere il vero panino italiano nel mondo significa promuovere quello che di autenticamente eccellente e italiano va tra quelle due fette di pane secondo ricette, dosi, gusti che nessun kit può sostituire. Certo che per far conoscere bisogna far assaggiare, per far assaggiare occorre preparare, per preparare bisogna esserci! Presto buone notizie per nuovi locali e panini autenticamente italiani nel mondo, presto buone notizie per i lettori di That’s Panino…